lunedì 24 settembre 2012

Non sparate sul diavolo … Vi prego … ....................N-O-N-S-P-A-R-A-T-E ...!!!

… Juke Joints si chiamavano …
… già … 
… pare così … 
… massì … 
… quei fottutissimi bar fetidi ed invivibili … 
… "aromatizzati" di whiskey … 
… talmente "aromatizzati" da inciuccarsi al semplice … "ciao ràga … tutti già qua" …?
… e spesso anche di polvere da sparo  …
… talvolta, sì … 
… ma dove poi, alla sera … 
… alla fine alla fine … 
… ci si divertiva tutti quanti …
… e si ballava … 
… o al massimo ci si menava un po'  …  ecco!


Siamo proprio all’inizio …
… l’inizio di ogni cosa …
Erano i primi vagiti del 1900, infatti … quando i pianisti neri nel Texas cominciarono a sviluppare una forma più veloce e ritmata di quella musica che da sempre hanno nell’anima … e che si portano dentro dai tempi delle traversate atlantiche incatenati nelle stive … e che sbarcati negli immensi campi di cotone … poi chiamarono “tristezza” … il blues.
Lo scopo stavolta … era però appunto d’intrattenere la gente nei juke joints, dicevamo.
Questi localacci ricavati nei polverosi accampamenti dei lavoratori della cosiddetta … “corsa verso il West” … ad esempio nei pressi dei cantieri delle prime linee ferroviarie “trans-ogni-direzione” (… vedete l’importanza dell’orizzonte, ogni santa cazzo di volta?).


Spesso persino sui treni c’era un pianista (il massimo della … poesia … insomma … per essere “romantici”).


È caratterizzato da un accompagnamento di basso … eseguito con la mano sinistra … il cosiddetto basso ostinato, propriamente detto … e da (ecco l’altra geniale innovazione) … trilli ed abbellimenti eseguiti con la destra (a velocità ancora adesso considerata … “supersonica”).
Qualche volta è denominato “eight to the bar” (“eight” sta ad indicare la suddivisione della battuta in otto note del basso … ossia appunto la metrica classica del “blues”).
Le due forme di basso più suonate con la mano sinistra sono il “walking bass” … (quando avviene un “accento forte” di tutti e quattro i tempi di battuta … generalmente addirittura rafforzandoli attraverso l’esecuzione sull’ottava superiore … in uno stile “fluido” che ricorda inequivocabilmente il susseguirsi dei passi … da “walking”, che vuol appunto dire “passeggiare”. Per intenderci è il normale incedere a “saltelli” delle linee di contrabbasso del jazz) … ed il “rolling bass” … (stile più “rotondo” … meno saltellante, insomma … ed “omogeneo” … visto che il termine “rolling” vuol appunto dire “rotolamento”. In pratica è il normale incedere del basso nelle partiture blues. L’effetto finale è una sorta di sequenza “a rullo”, tant’è che spesso viene anche chiamato “effetto strisciato”).

A quei tempi questo nuovo tipo di musica fu designata con svariati nomi:
… fast blues …
… rolling blues …
… the dozen …
… shuffle …
… fino alla famosa registrazione “Pinetop’s Boogie Woogie”.
In questa composizione, infatti … che risale al 1928 (!) … Clarence Smith spiegava come ballare … il “boogie woogie” appunto …!

La parola in sé, quindi … indicava dunque un modo di ballare, e grazie a Smith (che non saprà mai niente, perché morì poco dopo, 25enne … colpito da una proiettile vagante in una sparatoria) … questo genere musicale prese il nome di Boogie Woogie.

Per i più le vere e proprie “origini” di questo termine sono misteriose.
L'Oxford English Dictionary afferma ad esempio che consiste (molto semplicemente) nella ripetizione “alterata” del termine Boogie (ripetuta appunto due volte) … termine usato a partire dal 1913 per indicare i “rent party” … ossia feste di intrattenimento non ufficiali (… diremmo quindi … di “periferia” … in contesti un po’ “straccioni” … e “pagani” … hahahhahaha) … in occasione delle quali veniva ingaggiato un pianista.

Si può scrivere sia con lo spazio che con la lineetta fra i due termini.

L'origine del boogie-woogie per pianoforte è incerta; sicuramente fu influenzata dal genere Honky tonk, diffusosi nel sud degli Stati Uniti (le “Honky tonk” erano le fabbriche abusive di gin al tempo del proibizionismo. Più tardi con il termine si indicarono anche i bar dove venivano illegalmente servite bevande alcooliche … normalmente frequentate dal sottoproletariato di colore … e col tempo … anche la musica che qui vi veniva suonata per “accompagnare” gli stati d’animo dei “consumatori”. È anch’esso uno stile musicale prettamente per pianoforte … normalmente del tipo “verticale” … che poi fu utilizzato come colonna sonora dei primi film muti comici – quelli da “torte in faccia”, per intenderci – ed anche per i primi far-west. È il genere precursore del “ragtime” … a sua volta progenitrice del jazz).
I musicisti W.C. Handy e Jelly Roll Morton riferirono di aver sentito pianisti interpretare brani in stile “Boogie-Woogie” ancora prima del 1910.
Secondo Clarence Williams, questo stile fu inventato dal pianista texano George W. Thomas.
Il Boogie Woogie è … per concludere il discorso “etimologico” … un genere di andamento rapido … con un accompagnamento ostinato del basso.

Nel 1938 Albert Ammons, Pete Johnson e Meade Lux Lewis, tre pianisti neri, vennero scoperti da un bianco: John Hammond.
Per la prima volta nella storia della musica … il “Boogie-Woogie” venne presentato … ad un pubblico bianco (urca!) … nella famosa Carnegie Hall di New York …

… da quel giorno è iniziato un vero e proprio boom.

Boom che ha inserito questo nuovo stile musicale ai primi posti di tutte le vendite discografiche.

Il genere boogie-woogie ha finito così per essere suonato e ballato in tutti gli USA.

Uno dei brani caratteristici del “Boogie-Woogie” è … “Honky Tonk Train Blues” (1927)… in cui il compositore … Meade Lux Lewis … imita con le sonorità prodotte dal pianoforte … addirittura un treno a vapore … (riuscendovi im maniera straordinaria, per altro).



“Honky Tonk Train Blues” è considerato … il “punto di partenza del rock”:
… ormai distante dal jazz …
… troppo allegro rispetto al blues …
… molto più fisico ed “indemoniato” dell’honky-tonk …
… insomma pura musica da intrattenimento
… ideale per “scatenare l’anima nelle feste pagane” … in pieno stile rock’n’roll, insomma.
… proprio così … già … la stramaledettissima “musica del Diavolo” …

 Meade Lux Lewis … 
(Chicago 4 settembre 1905 - Minneapolis 7 giugno 1964)  


 Clarence Williams 
(Plaquemine 8 ottobre 1898 - Queens 6 novembre 1965)  

George Thomas (inventore del genere) 
(Houston 1805 - ?Chicago marzo 1930? / ?Washington 1936?)

 Hersal Thomas (fratello di George - ragazzo prodigio) … 
(? 1909 - Chicago 3 luglio 1926)  

 Albert Ammons 
(Chicago 23 settembre 1907 - Chicago 2 dicembre 1949)  


 Pete Johnson  
(Kansas City 25 marzo 1904 - Buffalo 23 marzo 1967)  

… ancora due cose:

… la prima … la storia del proiettile vagante.
Beh, vi ricordate che addirittura Oscar Wilde rimase scioccato, durante un suo viaggio negli States … che davanti al pianoforte, in un saloon … giganteggiasse la scritta "Non sparate sul pianista"?

… la seconda: nel 1928 Clarence Smith … nel suo “
Pinetop’s Boogie Woogie” … spiegava come ballare il boogie woogie con questo brano (l'abbiam già detto).
Bene … ascoltatelo bene … e chiudete gli occhi.
Siete nel saloon? … coi cowboys? … totalmente ubriachi? … sul punto lìlì per far scoppiare una rissa? … ed il pianista ha iniziato a far roteare le dita sui tasti (non tutti i tasti … alcuni tasti non ci sono più, se notate … perchè è un saloon della periferia, questo! … ed anche il pianoforte lo è … diamine!).
Ed ecco che allora avviene la “magia” … tutti ballano … così … invece che menarsi … iniziano a danzare … dimenandosi … e a toccare i culi delle ragazze … per nulla “educande”.

Ecco: esattamente 50 anni dopo … quel modo di ballare … quello stesso identico “sfogo primitivo e taumaturgico” … fu battezzato … "pogo" … ma era già il 1977 … ed in giro … nei “Juke Joints” e gli “Honky tonk” … ed i "saloon" dell’epoca … girava il “punk”.

… questi sono proprio … reperti fossili del rock … credetemi … !!!

… hahahahahahahahahaha …

… non so voi … ma io mi emoziono a sentire ste robe d'annata … dove in pratica devi rizzare le orecchie così per cercare di distinguere almeno uno strumento dall'altro.
Fortissimi.
Mi ricordo tanti anni fa (non so se lo fanno ancora) in radio … la Radio Rai (forse era Stereo Uno) facevano tardissimo un programma di "reperti archeologici".

Beh … c'era il tizio che presentava che … almeno a sentirlo parlare … millantava una familiarità con dei nomi proprio strampalati tipo appunto questo … o … cazzo ne so … John Fitzegerald O'Brian Black Orchestra … no? (non cercatela … l’ho inventata appena adesso … hahahahahah)

Ti raccontava tutti i cazzi di ognuno di loro … (nomi mai sentiti) … eppoi ti dava la chicca: il pezzo "Honky Tonk Jazz Blue Night under the bluesy Moon" (faccio per dire) registrato all'Al Capone Reastaurant … la sera dell'arresto del titolare (no?).

E quindi metteva su uno di quei mega disconi a "78" … ancora in carbone, magari.

Beh … praticamente sentivi un unico fruscio … 


… scrcscrcscrhscrcscrrrhrhr … 

… incredibile … lunghissimo … in cui dovevi poi davvero immaginarti gli strumenti quali fossero.

Alla fine sentivi lui … 

… tutto compiaciuto … 
… che diceva: 
"… pezzo fantastico" …

… d'altronde … 
… era o non era … 
… la "musica del Diavolo" … 

Hahahahahahahahahahahahahaha


… ma quanto mi piacciono i post con le foto in bianco&nero … 
… ingiallite dal tempo 
… e dallo "zolfo" 

… ma vi scongiuro … non sparatemi addosso come farebbe un domenicano … della peggior Inquisizione …!!!

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